Ricette della tradizione fiorentina e talvolta, a seconda dello sfondo narrativo, anche di altri luoghi (Piemonte, Romagna, Borgogna) collegate alle novelle. Per invitare alla lettura di un capolavoro forse più famoso che frequentato.
La contrada di Bengodi è un saggio sul Decameron che propone una serie di ricette della tradizione fiorentina e talvolta, a seconda dello sfondo narrativo, anche di altri luoghi (Piemonte, Romagna, Borgogna) collegati alle novelle.
Andrea Maia vorrebbe indurre il lettore di oggi a riprendere in mano capolavoro di Giovanni Boccaccio che, come i veri “classici”, è sempre attuale, perché rappresenta realisticamente il mondo degli uomini: l’opera narra una serie di vicende di volta in volta leggere o tragiche, avventurose o quotidiane, appassionate o ironiche, tenere o crudeli, crea personaggi che si affollano intorno a noi e ci somigliano, perché tesi alla ricerca della felicità.
I passi inseriti mostrano come le difficoltà legate alla lingua trecentesca siano superabili e abbiano il loro premio nella scoperta di un mondo piacevole e cordiale, libero e disinibito, popolato da individui di ogni genere, ambiente e livello sociale, ciascuno a suo modo espressione della bonaria e sorridente umanità del narratore.