Ghiotto, anzi, ingordo. Non si sapeva controllare Jules Verne di fronte alle delizie della tavola. Ed era altrettanto avido di conoscenza scientifica: lo interessava tutto ciò che poteva alimentare le trame dei suoi romanzi.
Ghiotto, anzi, ingordo, Jules Verne non si sapeva controllare di fronte alle delizie della tavola. Ed era altrettanto avido di conoscenza scientifica: lo interessava tutto ciò che poteva alimentare le trame dei suoi romanzi.
Ma gli eroi di tante strabilianti avventure, perennemente alla ricerca di luoghi, persone o tesori non indugiano sul cibo, anzi, spesso di trovano nella condizione di doverselo procurare. Diventano quindi cacciatori, agricoltori o pescatori e allevatori negli abissi, che non rinunciano al buon vino e che si lasciano attrarre da sapori sconosciuti o stordire fino ad arrivare al limite estremo, il confine sottile e maligno dove la fame spietata, acceca, confonde, trasforma.
Irene Cabiati, nel libro Il giro del mondo in 80 ricette, traccia un atlante dei sapori del mondo, di spezie e intingoli che oggi non stupiscono più, perché scrittori come Verne ci hanno accompagnato a capire che il viaggio è conoscenza, anche del gusto.