Genio e buongustaio, così possiamo definire Giuseppe Verdi, un uomo che, oltre alla sua straordinaria carriera musicale, nutriva una grande passione per la gastronomia e l’enologia. Forse esiste, negli autori del melodramma, un legame misterioso tra l’arte musicale e il senso del gusto, un affinità che Verdi non fece mai mistero di coltivare. La sua passione per i piaceri della tavola, infatti, si riflette in numerosi aneddoti legati alla sua vita quotidiana e alle sue opere.

Nel caso dell’enologia, la connessione è evidente nei numerosi brindisi e riferimenti al vino che popolano le sue opere. Non mancano, infatti, scene di convivialità e festeggiamenti dove il vino diventa simbolo di celebrazione e di unione. Anche per quanto riguarda il cibo, ci sono testimonianze affettuose dei suoi contemporanei, che ricordano i banchetti e i pranzi nei suoi luoghi di residenza, come la villa di Sant’Agata, dove ogni pasto mirava a diventare “un’opera d’arte”. Qui, il cibo non era solo nutrimento, ma anche un’esperienza estetica, curata nei minimi dettagli, tanto quanto una delle sue composizioni musicali.

A Verdi si devono alcune vere e proprie prelibatezze gastronomiche. Un grande cuoco francese gli dedicò, ad esempio, la ricetta del famoso Risotto alla Verdi, mentre altri piatti divennero celebri grazie al suo nome, come gli Spaghetti alla Traviata. Non solo cibo, ma anche vino: Verdi amava il buon bere, tanto che esiste un vino chiamato Nabucco, proprio in omaggio alla sua opera più celebre. Con più di 30 ricette dedicate alla sua passione culinaria, il genio e buongustaio Verdi ci ha lasciato un’eredità che unisce arte e piaceri della tavola, insegnandoci che anche il cibo può essere una forma di espressione e di bellezza.

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Genio e Buongustaio

Libiam ne’ lieti calici

Andrea Maia | Il Leone Verde Edizioni

“Giuseppe Verdi genio e buongustaio” è il ricettario del professore Andrea Maia, con più di 30 ricette dedicate al compositore. Un libro che racconta la figura di questo grande dell’800 attraverso le ricette che lo hanno accompagnato durante la sua vita. Un viaggio che ci riporta ai gusti prelibati dei banchetti ottocenteschi che hanno sicuramente influenzato la sua attività di compositore e genio, come viene recitato nella sua opera più famosa: La Traviata “Libiam nè lieti calici“.

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Lina Grossi si occupa di valutazione degli apprendimenti in ambito europeo; ha svolto attività di ricerca, formazione e insegnamento ed è autrice di numerosi articoli e saggi pubblicati su riviste specializzate, di monografie e testi scolastici.

Italo Calvino manifesta il suo interesse per il senso del gusto nel famoso racconto Sapore Sapere, ma di gusto e sapori è intrisa tutta la sua produzione letteraria.
Lina Grossi nel suo Italo Calvino: il sapore del racconto ci accompagna in un viaggio tra le fiabe e i racconti del grande autore, esplorando la magia della parola e quella del cibo, spesso chiave di volta di ogni narrazione.

Edizione ampliata e aggiornata

Data pubblicazione
Maggio 2023
Pagine
154
ISBN
9788865804704