La luna, il cibo e i falò: un titolo che evoca immediatamente l’immagine di un mondo rurale e semplice, ma anche ricco di simbolismi, quello che Cesare Pavese ha immortalato nelle sue opere. Il suo nome, insieme a quello di Beppe Fenoglio, è spesso associato al turismo enogastronomico delle Langhe, quell’eden di cibi e vini che oggi è diventato un punto di riferimento per gli amanti della gastronomia. Le citazioni tratte dalle sue opere adornano ristoranti, etichette di vino e persino pubblicità turistiche, cementando il legame tra Pavese e questa terra ricca di tradizione agricola.

Eppure, pur essendo profondamente radicato in quest’area piemontese, Pavese sembra spesso distaccarsi dalle abitudini alimentari dei suoi personaggi. Se da un lato i pasti sono presenti nelle sue pagine, dall’altro, il cibo non riveste mai un ruolo primario come nelle opere di altri autori che hanno descritto la vita contadina. Ma questa apparente “assenza” non è una mancanza, bensì una chiave interpretativa che rivela molto della sua visione della vita. Infatti, attraverso una lettura più attenta, si scopre che il cibo svolge un ruolo simbolico fondamentale nell’opera pavesiana.

La luna, il cibo e i falò sono elementi che ricorrono come metafore di solitudine, di miseria, ma anche di celebrazione e speranza. Pavese ci racconta di pasti poveri, come la polenta e la minestra, ma anche di momenti di abbondanza, come i banchetti che segnano i raccolti. Ogni piatto diventa quindi un simbolo di lotta e di riscatto, di memoria e di comunità, che arricchisce il paesaggio umano e naturale descritto nelle sue storie.

Cucine regionali Grandi classici

La luna, il cibo e i falò

La cucina sulle colline di Cesare Pavese

Giovanni Casalegno | Il Leone Verde Edizioni

Cesare Pavese è ormai diventato un’icona del turismo enogastronomico: il suo nome ricorre spesso nella presentazione di quell’eden di cibi e vini che sono le Langhe. Nelle sue opere è possibile scovare le abitudini alimentari di un mondo agreste fermo a più di ottant’anni fa, dove il cibo si fa specchio della miseria contadina.

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Giovanni Casalegno, originario di Moncucco Torinese (Asti), è insegnante di Lettere. Appassionato di letteratura italiana e cucina, ha pubblicato diversi saggi di letteratura enogastronomica, romanzi, racconti ed è coautore di rilevanti pubblicazioni di carattere lessicografico.

Cesare Pavese è ormai diventato un’icona del turismo enogastronomico: il suo nome ricorre spesso nella presentazione di quell’eden di cibi e vini che sono le Langhe. Nelle sue opere è possibile scovare le abitudini alimentari di un mondo agreste fermo a più di ottant’anni fa, dove il cibo si fa specchio della miseria contadina, ma è anche occasione per celebrare le feste legate ai raccolti agricoli.
La luna, il cibo e i falò di Giovanni Casalegno è un viaggio nel mondo contadino e nelle sue tradizioni culinarie, in cui non mancano riferimenti gastronomici in relazione a tipiche tematiche pavesiane, quali la solitudine, la morte, la fuga e il ritorno alle proprie radici.

Data pubblicazione
Ottobre 2020
Pagine
130
ISBN
9788865802991